giovedì 28 agosto 2008

Giallo storico

Stare dietro a tutte le boiate di stampo medievalista/inquisitorio che si scrivono in Italia, è una impresa improba per un solo uomo, anche se aiutato dalla fede nel Prodigioso Spaghetto Volante.

Del resto, questo rende anche facile trovare del materiale da pubblicare su questo blog. Per usare una espressione proverbiale, è come sparare a un pesce in un barile.

Questo pesce.

[caption id="" align="aligncenter" width="312" caption="Il pesce nel barile, di profilo, prima di finire in padella"]triglia[/caption]

Così ho trovato un' altra chicca del prode Rino Camilleri.

In questo articolo, il prode pubblicizza una delle sue fatiche.
Vi raccomando caldamente la lettura del mio Sherlock Holmes e il misterioso caso di Ippolito Nievo (San Paolo). Garantisco che non vi annoierete.

Prima della pubblicità vera e propria, Rino ci elargisce qualche cenno sulla sua cannibalizzazione di un mito come Sherlock Holmes riuscendo, tra le altre cose, a non nominare nemmeno il geniale ideatore del personaggio, Sir Arthur Conan Doyle.
Nell’Ottocento la nuova filosofia ateo-positivista che esaltava la Scienza e il Progresso affrontò quella antica, medievale e “tomista” (fede+ragione). Ambedue avevano una loro Chiesa: la prima, la Massoneria; la seconda, quella Cattolica. Per rappresentare questo scontro ho scritto un romanzo, del genere «giallo storico», attorno a un caso concreto: la morte di Ippolito Nievo, scrittore italiano e colonnello dei Mille.

Cose si può dire di queste righe? Per ora non prestate attenzione alla idiozia apocalittica riguardo alle due chiese, ma ricordatevi la locuzione sottolineata: giallo storico
Il Nievo scomparve nell’esplosione notturna del piroscafo che lo riportava da Palermo in continente. Con sé aveva le ricevute delle somme enormi che i massoni inglesi e americani avevano messo a disposizione di Garibaldi per l’impresa siciliana. A indagare viene in Italia il campione dell’intelligenza “scientifica” (notare virgolette) del tempo, Sherlock Holmes.

Rino Camilleri, ha già dimostrato di non avere dimestichezza con i numeri, anche in senso puramente aritmetico (veggasi post), e qui lo conferma.

Sherlock Holmes appare in Uno studio in rosso nel 1887 (anno di pubblicazione), ma l' incontro al tempo "storico" tra Holmes e il suo biografo, il dottor Watson, avviene nel 1881. La sua età in quel romanzo è presumibilmente intorno alla trentina, non si può essere molto più precisi perchè volutamente molti particolari privati del personaggio rimarranno per sempre sconosciuti o quasi.

Ippolito Nievo muore nel 1861, quindi 1881 - 1861 = 20: Holmes avrebbe dovuto indagare in età prepuberale, alla faccia del "romanzo storico".

Andiamo avanti
Il quale, però, si imbatte nel rappresentante di quel cattolicesimo ragione+fede che non si autolimita credendo che esista solo ciò che si vede e si tocca: don Bosco, perfetto testimonial di mistica e azione. I due si incontrano e don Bosco convince Holmes a deviare la sua indagine sulla Sindone, che qualcuno ha rubato.

Se Bosco nasce nel 1815 e muore nel 1888 e il naufragio è del 1861, avrebbe dunque potuto molestare reclutare Holmes al massimo al catechismo.

In secondo luogo, Holmes accettava solo casi interessanti, non gli importava nulla del denaro e nemmeno della celebrità, quindi l' Holmes di Doyle avrebbe gentilmente mandato a spendere Bosco dicendogli che aveva degli esperimenti su dei sali da concludere. Ovviamente questa è una mia mera opinione.
Attraverso una serie di mirabolanti colpi di scena in giro per l’Italia, i due casi verranno risolti da Holmes, il quale, però, sarà l’unico a rendersi conto di non averne alcun merito, e che c’è un altro modo per arrivare alla verità, un modo che mai avrebbe sospettato. Questo metterà in crisi la coscienza di Sherlock Holmes…(notare puntini di sospensione)

A questo punto qualunque mio commento è superfluo. Forse nel prossimo romanzo Camilleri spedirà Auguste Dupin nello spazio e poi lo convincerà a spostarsi da quel paese di checche che è la Francia fino a Roma e a entrare in seminario.

Per chi è interessato alla bufala della Sindone, rimando al CICAP:

http://www.cicap.org/new/articolo.php?id=100420

1 commento:

Anonimo ha detto...

Molto interessante come post.
Ma da che angolo della terra, se di angoli ne ha,è uscito fuori questo bipede Rino Camilleri?!
Per molte persone l'attivazione delle sinapsi è un optional!
Ciao S.